Economia e Diritti

Addio ai clienti di Intesa Sanpaolo: arriva l’incredibile scelta dell’istituto bancario

Intesa San Paolo strategiaLa strategia di Intesa San Paolo fa discutere - intesasanpaolo - public

L’istituto guidato da Carlo Messina cambia rotta: chiusi migliaia di conti e stop ai clienti meno redditizi, per puntare su digitalizzazione, efficienza e profili ad alto valore.

Il sistema bancario sta attraversando un periodo di forti cambiamenti e Intesa Sanpaolo – uno dei principali gruppi finanziari italiani – ha preso una decisione che sta facendo discutere clienti ed esperti del settore. L’istituto ha infatti annunciato una svolta strategica senza precedenti, che vuole andare  a modificare in modo profondo la gestione dei rapporti con la clientela. Una scelta che, se da un lato punta a rafforzare la solidità dell’istituto e a migliorare i servizi, dall’altro comporterà un “addio” per una parte dei suoi correntisti.

La mossa è arrivata in un momento delicato per il mondo bancario, alle prese con la digitalizzazione, l’introduzione di nuove tecnologie e la crescente pressione delle fintech, le startup che offrono servizi finanziari rapidi e online. In questo scenario, Intesa Sanpaolo ha deciso di puntare tutto su un modello più selettivo, concentrato su clienti con maggior potenziale economico e con esigenze finanziarie più complesse.

Una strategia che cambia il volto della banca

Una scelta sicuramente dura e divisiva perchè di fatto va ad escludere un determinato ceto sociale, ma che ha un obiettivo preciso e in linea con i principi del capitalismo: rendere la banca più efficiente, sostenibile e capace di competere in un mercato sempre più aggressivo. In altre parole, l’istituto vuole essere meno “generalista” e più orientato verso chi può garantire una relazione di lungo periodo, ma soprattutto maggiore redditività.

Clienti Intesi San Paolo

Molti clienti di Intesa San Paolo dovranno chiudere i loro conti correnti – public

Nel concreto, Intesa Sanpaolo ha avviato un processo di revisione dei rapporti con i clienti considerati “meno strategici”, ovvero coloro che non utilizzano servizi complessi, che hanno un basso volume di operazioni o un profilo di rischio più alto. Per questi soggetti, la banca ha scelto di ridurre l’offerta, sospendere determinati servizi e, in alcuni casi, chiudere i conti correnti.

Gestire rapporti bancari con clienti poco attivi o che generano margini molto bassi, comporta per l’istituto spese amministrative, rischi e adempimenti normativi che, nel lungo periodo, possono incidere negativamente sulla redditività complessiva.

Parallelamente, la banca sta investendo sempre più in servizi digitali, consulenza finanziaria evoluta e prodotti su misura per famiglie e imprese con profili più solidi. L’obiettivo è duplice: ridurre le spese legate alla gestione tradizionale e offrire un servizio più innovativo e personalizzato a chi ha maggiore disponibilità economica o necessità di gestione patrimoniale avanzata. Per molti correntisti, la novità è arrivata attraverso comunicazioni ufficiali che annunciano la chiusura del conto o la cessazione di determinati rapporti bancari. Le categorie più colpite sembrano essere i piccoli imprenditori, i professionisti con conti a bassa movimentazione e i privati con profili di rischio elevato.

La scelta di Intesa Sanpaolo non è un caso isolato: molte banche europee stanno adottando strategie simili. Le nuove regole di vigilanza impongono maggiori controlli sui rischi, mentre la trasformazione digitale spinge verso un modello più snello e automatizzato. In questo quadro, le banche tradizionali devono necessariamente ridefinire le proprie priorità.