L’Agenzia delle Entrate introduce il blocco temporaneo di conti e carte per chi ha debiti fiscali rilevanti, rafforzando i controlli contro l’evasione e tutelando le entrate pubbliche.
L’Agenzia delle Entrate ha introdotto nuove misure di contrasto all’evasione fiscale, prevedendo la sospensione preventiva di conti correnti e carte di credito per i contribuenti inseriti in una specifica lista di monitoraggio fiscale. La decisione, attuata nel corso del 2025, si focalizza su soggetti con debiti significativi e persistenti verso il fisco, con l’obiettivo di rafforzare il controllo e la riscossione delle entrate pubbliche.
Stop a conti e carte per grandi debitori fiscali
Le recenti disposizioni riguardano in particolare i contribuenti con esposizioni non saldate o non rateizzate superiori a 600.000 euro. Tuttavia, la misura si estende anche a chi, pur avendo debiti inferiori a questa soglia, dimostra una reiterata inosservanza degli obblighi fiscali. Questa lista di sorveglianza include coloro che hanno ricevuto numerosi avvisi di pagamento senza aver adottato azioni concrete per regolarizzare la propria posizione.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la sospensione è una misura cautelare, non un embargo definitivo: le banche sono tenute a bloccare temporaneamente i movimenti sui conti correnti e l’utilizzo delle carte di credito e debito, impedendo prelievi, bonifici e pagamenti. L’obiettivo è prevenire l’uso improprio dei fondi in attesa dell’avvio di un procedimento formale di recupero.

Carte di credito bloccate – Public.it
La base giuridica di questa azione è l’articolo 162 della Legge Generale Tributaria, che consente di adottare misure preventive in presenza di un rischio concreto per la riscossione delle entrate pubbliche.
Per i soggetti interessati, la sospensione comporta il blocco completo delle transazioni bancarie e l’impossibilità di utilizzare le carte di pagamento. Inoltre, l’accesso ad altri servizi finanziari offerti dagli istituti di credito può risultare limitato.
I contribuenti che ricevono la notifica di sospensione possono tuttavia adottare diverse strategie per risolvere la situazione e ottenere la revoca del blocco:
- Estinzione parziale o totale del debito: pagare almeno in parte quanto dovuto può permettere di revocare la sospensione;
- Richiesta di rateizzazione o agevolazioni fiscali: qualora siano rispettati i requisiti normativi, è possibile chiedere un piano di rientro;
- Presentazione di reclami: in caso di errori nell’inclusione nella lista o in presenza di contenziosi fiscali, è possibile far valere le proprie ragioni con osservazioni formali.
È fondamentale agire con tempestività, poiché il sistema di sospensione è automatizzato e rapido. Ritardi potrebbero aggravare la situazione, con il rischio di pignoramenti o azioni giudiziarie definitive.
Controlli, monitoraggio e normativa più severa
L’Agenzia delle Entrate pubblica annualmente sul proprio sito istituzionale l’elenco dei grandi morosi, notificando ufficialmente tramite posta certificata o canali elettronici personali i contribuenti interessati. Per verificare la propria posizione, è consigliabile consultare i servizi online dedicati, come il portale per la gestione di debiti e pagamenti, dove si possono controllare avvisi e richieste di pagamento pendenti.
Queste iniziative si inseriscono in un contesto normativo sempre più stringente. Nel 2025 sono state inasprite le sanzioni per falsificazione documentale e per l’uso di strutture societarie finalizzate all’elusione fiscale, con l’obiettivo di tutelare le entrate pubbliche e scoraggiare le condotte fraudolente. L’azione dell’Agenzia rappresenta una risposta concreta a una delle sfide più complesse per le finanze pubbliche italiane: l’evasione fiscale.
Nel dettaglio, l’evasione fiscale è definita come il comportamento illegittimo volto a sottrarsi al pagamento delle imposte, con modalità che includono la mancata emissione di scontrini o fatture, la dichiarazione infedele dei redditi o la gestione di attività economiche “in nero”. La normativa distingue inoltre tra evasione, elusione e frode fiscale, ciascuna con caratteristiche e sanzioni differenti: la frode fiscale, ad esempio, implica un illecito penale più grave, spesso con intenti fraudolenti e falsificazioni documentali.
Un esempio di evasione è la mancata emissione di documenti fiscali o la parziale indicazione degli importi reali, fenomeno particolarmente diffuso in alcune categorie di professionisti e imprese. L’elusione, invece, consiste in pratiche che, pur rispettando formalmente la legge, sfruttano le lacune normative per ridurre il carico fiscale senza violare direttamente gli obblighi tributari.