È ufficialmente partita la campagna RED 2025 da parte dell’INPS, un momento cruciale per molti pensionati italiani.
Con l’avvio di questa iniziativa, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha iniziato a inviare comunicazioni sia tramite SMS che lettere, un sistema che, sebbene pensato per agevolare gli interessati, rischia di generare confusione e ritardi nell’adempimento.
La campagna RED consiste nella raccolta delle dichiarazioni reddituali da parte dei pensionati che percepiscono prestazioni collegate al reddito. Questa procedura è obbligatoria e mira a verificare la situazione economica dei beneficiari per garantire che continuino a ricevere importi corretti e conformi alla normativa vigente. L’INPS richiede queste informazioni annualmente, e il mancato invio può comportare la sospensione o addirittura la revoca delle prestazioni.
Sono tenuti a partecipare alla campagna tutti i titolari di prestazioni che dipendono dal reddito, come:
- i percettori dell’Assegno Sociale, un sostegno economico interamente legato ai redditi personali;
- i beneficiari di assegni familiari, integrazioni al trattamento minimo, quattordicesima e maggiorazioni sociali.
L’obbligo riguarda in particolare chi non presenta la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate o chi, pur presentandola, deve segnalare redditi non presenti nelle banche dati ufficiali, come quelli esenti da IRPEF o soggetti a ritenuta d’acconto.
Modalità di invio delle dichiarazioni e scadenze
Per evitare la sospensione della pensione, i pensionati devono presentare la propria dichiarazione entro il 28 febbraio 2026. L’invio può essere effettuato attraverso diverse modalità:
- tramite l’area personale “MyINPS”, accessibile con SPID, CNS, CIE o eIDAS;
- rivolgendosi ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) o a professionisti abilitati.
Oltre al modello RED, esistono altre tipologie di dichiarazioni, come le dichiarazioni di sussistenza, necessarie per chi percepisce prestazioni assistenziali o per invalidità. Queste non prevedono l’utilizzo del modello RED, ma dei modelli specifici quali ICLAV, ICRIC e ACC AS-PS.
Per esempio:
- chi riceve un assegno per invalidità deve attestare di non aver soggiornato all’estero durante il periodo di percezione della prestazione;
- chi beneficia di trattamenti economici per invalidità deve dichiarare di non essere stato ricoverato in strutture pubbliche a carico dello Stato, situazione che potrebbe comportare la sospensione dell’erogazione.

Conseguenze della mancata comunicazione e consigli per i pensionati (www.public.it)
Il mancato invio della dichiarazione nei termini previsti può portare alla sospensione immediata dell’erogazione della pensione o del beneficio. Nel caso dell’Assegno Sociale, la sospensione può tradursi nella perdita totale del diritto alla prestazione, mentre per altre integrazioni o maggiorazioni la revoca può riguardare solo una parte dell’importo.
L’INPS ha intensificato l’invio di SMS informativi per ricordare agli interessati l’obbligo di comunicazione, ma è fondamentale che i pensionati leggano attentamente questi messaggi e non sottovalutino l’importanza della procedura. Spesso, infatti, il mancato adempimento deriva da una scarsa comprensione del contenuto della comunicazione o dalla non conoscenza delle modalità di invio.
Per questo motivo, è consigliabile:
- verificare tempestivamente la ricezione di SMS e lettere da parte dell’INPS;
- consultare il proprio fascicolo previdenziale online tramite “MyINPS” per controllare eventuali comunicazioni;
- rivolgersi a un CAF o a un professionista per ottenere assistenza nella compilazione e trasmissione della dichiarazione.
L’adempimento è semplice ma imprescindibile per garantire la continuità delle prestazioni e tutelare il proprio diritto economico.