Il settore alberghiero accoglie con favore questa iniziativa, sperando in una maggiore stabilità economica e nella riduzione della concorrenza sleale.
Una nuova stretta sugli affitti brevi sta per rivoluzionare il settore turistico italiano, con un impatto significativo soprattutto sui viaggi low cost e sulle soluzioni di alloggio alternative agli hotel tradizionali.
Le novità legislative mirano a sostenere il comparto alberghiero, che negli ultimi anni ha subito forti pressioni a causa della crescente diffusione di piattaforme per affitti brevi e delle difficoltà economiche post-pandemia.
Il turismo italiano e il ruolo degli affitti brevi
L’Italia, con i suoi circa 500 milioni di presenze turistiche nel 2023, resta una delle mete più ambite al mondo, grazie al suo patrimonio artistico, culturale e paesaggistico. Il turismo rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia nazionale, un settore che ha radici antiche risalenti all’epoca romana e che si è evoluto nel corso dei secoli, passando dal Grand Tour del Settecento alle moderne prenotazioni digitali.
Tuttavia, la crescente popolarità degli affitti brevi, come quelli offerti da B&B e affittacamere, ha creato una concorrenza agguerrita per gli hotel tradizionali. Queste forme di ospitalità alternative hanno facilitato i viaggi low cost, offrendo soluzioni più economiche e flessibili per brevi soggiorni, spesso in città costose come Roma e Milano.
Nuove regole per gli affitti brevi: cosa cambia per i turisti
Il governo italiano ha approvato un nuovo disegno di legge che introduce restrizioni significative sugli affitti brevi, con l’obiettivo di sostenere il settore alberghiero e regolare un mercato in rapida espansione. Tra le principali novità:

Una stangata improvvisa – public.it
- Affittare una stanza per una sola notte non sarà più possibile: i contratti di locazione breve dovranno prevedere un soggiorno minimo di due notti.
- Gli affittacamere che non rispetteranno questa regola rischiano la nullità del contratto e multe tra 1.000 e 5.000 euro.
- Chi affitterà più di due unità immobiliari sarà considerato imprenditore, con l’obbligo di adempiere a tutti gli oneri fiscali e burocratici previsti per le attività commerciali.
Queste misure si applicheranno non solo ai contratti di locazione breve, ma anche a quelli transitori da 1 a 18 mesi utilizzati per finalità turistiche.
Impatti e analogie con altri settori
La stretta sugli affitti brevi richiama scenari simili a quelli già visti nel settore dei trasporti, con il confronto tra tassisti tradizionali e servizi innovativi come Uber. Il governo cerca di trovare un equilibrio tra innovazione e tutelare i settori economici consolidati, limitando pratiche che, seppur vantaggiose per i consumatori in termini di prezzo, possono compromettere la sostenibilità di intere filiere produttive.
Per i viaggiatori italiani e stranieri, soprattutto coloro che prediligono soluzioni low cost, queste nuove regole comporteranno inevitabilmente un aumento dei costi, con la necessità di prenotare almeno due notti in affitti brevi o di ricorrere direttamente agli hotel, spesso più cari.