Gmail, la piattaforma elettronica continua a rappresentare un punto di riferimento imprescindibile per milioni di utenti.
Anche nel 2025, rimane alta l’attenzione sulla sicurezza, in particolare riguardo a una specifica impostazione che può esporre gli account a rischi di truffa e accessi non autorizzati. Il fulcro del problema riguarda, in particolare, la gestione delle autorizzazioni nell’app Google Calendar, strettamente integrata con Gmail e altri servizi Google.
Nonostante Gmail sia dotata di sistemi di sicurezza avanzati, tra cui una crittografia leader nel settore e filtri antispam potenziati dall’intelligenza artificiale, nessuna piattaforma connessa a internet è immune da potenziali falle. Tra queste, una delle più insidiose riguarda proprio la configurazione degli eventi in Google Calendar, applicazione ormai centrale nella gestione quotidiana di appuntamenti, riunioni e attività personali.
Gli esperti di sicurezza informatica invitano gli utenti a controllare con attenzione le impostazioni degli invitati agli eventi. In particolare, è fondamentale accedere alle “Impostazioni” di Google Calendar, selezionare la sezione dedicata agli eventi e verificare la lista degli utenti che hanno la possibilità di modificare direttamente gli appuntamenti. Lasciare questa opzione aperta a persone non fidate può consentire ai truffatori di manipolare eventi, inserire link malevoli o accedere a informazioni sensibili, sfruttando proprio l’interconnessione tra Gmail, Calendar e altri strumenti Google.
Questa falla, seppur di piccola entità, deve essere prontamente chiusa per evitare conseguenze potenzialmente gravi, come il furto di dati personali o l’accesso a documenti riservati che spesso vengono scambiati tramite email. Gli utenti sono quindi invitati a modificare le autorizzazioni, limitando la possibilità di modifica agli invitati veramente necessari e mantenendo alto il livello di attenzione nella condivisione delle informazioni.
Gmail e la sicurezza: gli aggiornamenti più recenti
Google ha continuato a potenziare le protezioni di Gmail, che attualmente blocca oltre il 99,9% di spam, malware e link dannosi prima che raggiungano la casella di posta degli utenti. L’adozione della modalità riservata, che consente di impostare scadenze per la visualizzazione delle email e di limitare l’inoltro, la copia o la stampa dei messaggi, rappresenta un ulteriore passo avanti per garantire la privacy.
Inoltre, Gmail integra adesso Gemini, un sistema di intelligenza artificiale che aiuta a gestire la posta in arrivo, sintetizzare lunghe conversazioni e rispondere rapidamente a messaggi complessi, migliorando l’usabilità senza compromettere la sicurezza.
Google Workspace, che include Gmail, Google Calendar, Google Meet e Google Chat, continua a offrire strumenti sempre più integrati e sicuri per professionisti, aziende e utenti privati, garantendo una continuità operativa con il 99,9% di uptime e un’assistenza dedicata 24/7 per i clienti business.

Come proteggersi da truffe e accessi indesiderati (www.public.it)
Gli utenti di Gmail e Google Calendar devono adottare alcune semplici ma efficaci precauzioni per mantenere al sicuro i propri dati:
- Verificare e limitare le autorizzazioni in Google Calendar, impedendo a persone non autorizzate di modificare eventi o accedere a informazioni sensibili condivise.
- Attivare sempre i servizi di localizzazione e le notifiche di sicurezza, per ricevere avvisi tempestivi in caso di attività sospette o tentativi di accesso insoliti.
- Non condividere mai informazioni riservate tramite email senza adeguate protezioni, come la modalità riservata di Gmail.
- Tenere aggiornati i dispositivi e le app Google, poiché gli aggiornamenti periodici includono patch per vulnerabilità recentemente scoperte e miglioramenti nella sicurezza.
- Utilizzare password robuste e, quando possibile, l’autenticazione a due fattori per l’account Google.
Un’altra importante novità riguarda la collaborazione fra Google e Apple per contrastare il tracciamento indesiderato tramite dispositivi come AirTag e AirPods, che possono essere usati impropriamente per monitorare gli spostamenti di una persona. Grazie alla funzionalità di rilevamento integrata in iOS 17.5 e versioni successive, gli utenti ricevono notifiche qualora un dispositivo Bluetooth sconosciuto si muova con loro, potendo così intervenire prontamente per disattivare o rintracciare l’eventuale oggetto sospetto.