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Se mangi in aereo e noti questa stranezza, non ti allarmare: succede a tutti (ed è sorprendente)

cibo in aereo qualitàCibo in aereo: che cosa devi notare - Public.it

Pressione, umidità e rumore in cabina alterano la percezione dei sapori durante il volo: ecco perché i pasti serviti a bordo appaiono meno gustosi rispetto a terra.

Volare è un’esperienza che da sempre affascina, ma quando si tratta di consumare un pasto a bordo, molti passeggeri notano una peculiarità sorprendente: il cibo sembra avere un sapore diverso, spesso meno intenso e appetitoso rispetto a quanto ci si aspetterebbe a terra. Questo fenomeno, comune a tutti coloro che viaggiano in aereo, trova spiegazioni scientifiche legate alle condizioni uniche dell’ambiente di cabina e ai meccanismi sensoriali umani.

Le condizioni di volo e l’impatto sul gusto

Gli aerei di linea volano a quote che superano i 10.000 metri, dove l’aria è rarefatta e la pressione atmosferica si riduce drasticamente rispetto al livello del mare. Per garantire la sicurezza dei passeggeri, le cabine sono pressurizzate, ma solo fino a un livello equivalente a circa 2.000 metri di altitudine, simile a quello di alcune località montane. Questa condizione influisce direttamente sul funzionamento del nostro sistema sensoriale.

La pressione più bassa fa sì che le molecole odorose, responsabili della percezione del profumo e quindi del gusto dei cibi, si muovano con minore intensità. Di conseguenza, il nostro olfatto – che gioca un ruolo cruciale nell’esperienza gustativa – lavora meno efficacemente. Inoltre, la ridotta disponibilità di ossigeno in cabina può causare una lieve ipossia, abbassando la sensibilità delle papille gustative e contribuendo alla percezione di cibi più insipidi.

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Hai mai notato questo in aereo? – Public.it

Oltre alla pressione, un altro elemento cruciale è l’umidità dell’aria in cabina, che può scendere fino al 10%, un livello simile a quello di ambienti desertici come il Sahara. Questa estrema secchezza provoca secchezza delle mucose orali e nasali, riducendo la quantità di saliva e muco, fondamentali per trasportare le molecole del gusto e dell’olfatto verso i recettori sensoriali. Anche un piatto ben preparato può quindi risultare meno saporito e privo di sfumature gustative.

Un terzo aspetto, spesso sottovalutato, è il rumore costante dei motori degli aerei, che durante il volo si mantiene tra gli 80 e gli 85 decibel. Ricerche recenti confermano che questo livello sonoro modifica la percezione del gusto: si attenua la sensibilità al dolce e si amplifica quella per certi sapori umami, come quelli di pomodori, acciughe o formaggi stagionati.

Non a caso, una delle bevande più popolari in volo è il succo di pomodoro, o il cocktail Bloody Mary, che a terra non godono dello stesso apprezzamento ma che in quota risultano particolarmente gradevoli.

Se da un lato la percezione alterata del gusto incide sull’esperienza culinaria a bordo, dall’altro è importante sottolineare che molte compagnie aeree continuano a migliorare la qualità dei pasti, soprattutto nelle classi premium. Tuttavia, la natura stessa dell’ambiente di volo pone limiti alla possibilità di gustare pienamente il cibo.

Questi fattori fisiologici spiegano perché spesso i viaggiatori trovano i pasti in cabina meno saporiti rispetto a quelli consumati a terra, un fenomeno che non dipende esclusivamente dalla preparazione o dalla qualità degli ingredienti, ma dalla complessa interazione tra ambiente e senso del gusto.

L’esperienza gastronomica in volo è dunque un affascinante esempio di come condizioni estreme e artificiali influenzino la percezione sensoriale umana, rendendo il semplice atto di mangiare un’avventura anche per il palato. Per chi viaggia frequentemente, conoscere questi meccanismi può aiutare a comprendere meglio perché quel pasto a bordo possa sembrare così diverso dal solito.

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