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Cambio dell’ora e bollette alle stelle: l’esperto spiega perché ogni volta è un salasso per le famiglie

Cambio ora e bollette più pesanti: perchéCambio dell'ora e bollette alle stelle: l'esperto spiega perché ogni volta è un salasso per le famiglie - public.it

Dietro l’ora solare si nasconde un costo energetico milionario: ecco perché il ritorno all’orario “naturale” pesa sempre di più sui bilanci domestici.

Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre le lancette torneranno indietro di un’ora. Per molti sarà solo un piccolo rito stagionale, l’occasione di dormire un po’ di più. Eppure, dietro questo gesto quasi automatico si nasconde una conseguenza che ogni anno ricade direttamente sulle tasche delle famiglie italiane: l’aumento dei consumi energetici.

Il ritorno all’ora solare anticipa il tramonto di circa sessanta minuti. Il risultato è semplice: un’ora in più di buio nel tardo pomeriggio, proprio quando la maggior parte delle persone rientra a casa e accende luci, riscaldamento e dispositivi elettronici. Secondo i dati di Terna, nel solo 2025 il passaggio all’ora legale aveva permesso un risparmio di 100 milioni di euro e una riduzione di 160mila tonnellate di CO₂. Con il ritorno all’ora solare, questo vantaggio si dissolve.

La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che da anni monitora gli effetti del cambio d’orario, parla di un “costo invisibile” non solo economico, ma anche ambientale e sanitario.

Perché l’ora solare pesa di più sulle bollette

Il motivo è più semplice di quanto sembri: con giornate più corte, aumenta l’uso di energia elettrica nelle ore di picco. Famiglie e aziende restano attive quando il sole è già tramontato, costringendo a illuminare ambienti interni e a utilizzare più a lungo gli impianti di riscaldamento.

Dal punto di vista energetico, la differenza è sostanziale. Durante i sette mesi di ora legale, la coincidenza tra ore di luce e ore di lavoro consente di sfruttare al meglio la luminosità naturale. L’ora solare, invece, “sposta” i consumi in una fascia oraria più costosa, quella serale, quando la domanda di elettricità cresce in modo simultaneo. Un paradosso che, in un contesto di prezzi energetici ancora elevati, finisce per pesare anche sui bilanci pubblici: più energia consumata significa più importazioni e maggiori emissioni.

C’è poi un effetto meno noto ma altrettanto reale: quello sulla salute. Il passaggio all’ora solare altera i ritmi circadiani, incidendo su sonno, pressione e frequenza cardiaca. Uno studio dell’Università di Stoccolma ha registrato un aumento del 4% degli attacchi cardiaci nella settimana successiva al cambio.

Cambio ora e bollette più pesanti: perché

Perché l’ora solare pesa di più sulle bollette – public.it

Da anni si discute di abolire il doppio cambio d’ora. Nel 2019 il Parlamento europeo aveva approvato una direttiva per lasciare ai singoli Paesi la scelta definitiva tra ora legale e solare. Ma il provvedimento si è arenato in Consiglio Ue: i Paesi nordici, dove le variazioni di luce stagionali sono più estreme, preferiscono mantenere l’ora solare.

L’Italia, invece, si è più volte espressa a favore dell’ora legale permanente, sostenuta anche da associazioni come Sima e Legambiente. La motivazione è chiara: con oltre 2 miliardi di euro risparmiati tra il 2004 e il 2024, la misura ha dimostrato un effetto concreto sulla riduzione dei consumi.

Ogni ottobre si ripete lo stesso rito: spostiamo le lancette indietro, guadagniamo un’ora di sonno, ma perdiamo milioni di euro in energia e una parte del nostro equilibrio biologico. Mantenere l’ora legale tutto l’anno non sarebbe solo una questione di comodità, ma una scelta di efficienza economica e ambientale.

Come osserva l’esperto ambientale Alessandro Miani, “continuare a cambiare l’ora è come spegnere e riaccendere una macchina ogni pochi metri: uno spreco inutile di energia”. E forse è proprio arrivato il momento di fermarsi, e lasciar scorrere il tempo, finalmente, alla luce giusta.

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