Il caro-pellet spinge sempre più famiglie a cercare alternative: ecco i sistemi che promettono calore costante, bollette leggere e zero complicazioni.
Con le bollette sempre più in aumento il pellet da qualche anno è diventato simbolo di risparmio e di energia pulita anche se poco dopo la pandemia da Covid aveva subito un innalzamento di prezzo, arrivando a costare ben 5 euro a sacco, lasciando un certo disorientamento tra i suoi consumatori abituati.
Oggi ha guadagnato terreno ma molti si chiedono se esiste un sistema che scaldi davvero, senza consumare troppo? La buona notizia è che sì, esiste — e non si tratta di una soluzione futuristica o difficile da trovare. In tante case italiane, alcune tecnologie già diffuse stanno sostituendo stufe e caldaie a pellet, garantendo comfort costante, bollette più leggere e manutenzione ridotta. L’obiettivo non è rinunciare al calore, ma ottenerlo in modo più intelligente, sfruttando ciò che già abbiamo: elettricità, fotovoltaico, isolamento e sistemi moderni ad alta efficienza.
Le alternative al pellet
Oggi, chi sceglie con attenzione può davvero dire addio al pellet. Le alternative sono diverse — pompe di calore, stufe a legna di nuova generazione, teleriscaldamento o sistemi ibridi — ma tutte hanno un punto in comune: trasformano ogni euro in più calore utile, mantenendo la temperatura piacevole per ore anche dopo lo spegnimento.

Non solo pellet, ci sono altri modi per riscaldare la propria casa a costi più bassi – public
La protagonista della nuova stagione del riscaldamento domestico è la pompa di calore. Funziona come un climatizzatore, ma al contrario: anziché raffreddare, cattura il calore presente nell’aria esterna e lo trasferisce all’interno. In pratica, riscalda la casa usando poca corrente, e se abbinata a un impianto fotovoltaico, il risparmio è notevole.
Esistono due versioni principali:
- Aria-aria, ideale per appartamenti o seconde case. Soffia aria calda direttamente nelle stanze e si installa in poche ore, senza lavori invasivi.
- Aria-acqua, pensata per abitazioni più grandi. Si collega ai termosifoni o al riscaldamento a pavimento, distribuendo il calore in modo uniforme e costante.
Il vantaggio? Con una spesa iniziale contenuta e una corretta progettazione, si può tagliare fino al 50% dei costi rispetto al pellet, evitando problemi di stoccaggio, pulizia e approvvigionamento. E non serve preoccuparsi del freddo intenso: i modelli moderni lavorano efficacemente anche con temperature esterne sotto lo zero.
Poi c’è chi non vuole rinunciare alla fiamma viva, e allora può scegliere una stufa a legna di nuova generazione, certificata a 4 o 5 stelle. La legna secca, se conservata bene, costa meno del pellet e produce un calore più naturale e prolungato. In campagna, dove la materia prima è più accessibile, anche il nocciolino di sansa o il cippato rappresentano alternative economiche e sostenibili.
Per chi possiede già un impianto a gas, c’è la soluzione “ibrida”: caldaia a condensazione e pompa di calore lavorano insieme, regolando automaticamente quale usare in base alla temperatura esterna. Il risultato è un equilibrio perfetto tra comfort e risparmio.
Nelle città dove è disponibile, il teleriscaldamento invece resta una delle opzioni più pratiche: nessun combustibile da acquistare, nessuna manutenzione domestica e una bolletta prevedibile. Per le seconde case o le stanze meno usate, invece, i pannelli radianti elettrici rappresentano una soluzione economica e immediata: si accendono solo quando serve e mantengono il calore per ore grazie alla tecnologia a infrarossi.

 Al caro pellet ci sono alternative - public
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