La zona più inquinata d’Europa è in Italia, ma non è quella che tutti immaginano: ecco dove si trova e cosa sta accadendo.
Secondo i dati aggiornati al 2025, la zona più inquinata dell’intero continente europeo si trova in Lombardia, e in particolare nella cosiddetta “Pianura Padana”. Questa vasta area, che comprende diverse province tra cui quelle di Brescia, Bergamo, Cremona e Lodi, registra concentrazioni di polveri sottili (PM2.5 e PM10) e di ossidi di azoto (NOx) ben al di sopra dei limiti di sicurezza fissati dall’Unione Europea e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il fenomeno è particolarmente allarmante perché queste sostanze sono responsabili di gravi patologie respiratorie e cardiovascolari. Le condizioni climatiche della Pianura Padana, caratterizzate da scarsa ventilazione e frequenti inversioni termiche, peggiorano ulteriormente la qualità dell’aria, intrappolando gli inquinanti a livello del suolo per lunghi periodi.
La zona più inquinata d’Europa è in Italia: un allarme per la salute pubblica
Le conseguenze sanitarie di questa situazione sono ormai ben documentate. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un codice rosso per la salute pubblica legato all’inquinamento atmosferico in questa zona, sottolineando come l’esposizione cronica alle polveri sottili contribuisca a un aumento significativo dei casi di asma, bronchite cronica, ictus e infarti. Recenti studi epidemiologici confermano inoltre un legame diretto con l’aumento della mortalità prematura e con l’incidenza di tumori polmonari.
Non solo, l’inquinamento atmosferico ha anche un impatto negativo sulla salute mentale e sullo sviluppo cognitivo nei bambini. Le autorità sanitarie regionali hanno già attivato piani di monitoraggio e misure di emergenza per ridurre le emissioni, ma la sfida rimane complessa e richiede interventi strutturali di lungo termine.

La zona più inquinata d’Europa è in Italia: un allarme per la salute pubblica – public.it
Le ragioni dell’inquinamento record nella Pianura Padana sono molteplici e intrecciano fattori antropici e naturali. L’intensa attività industriale, l’uso massiccio di combustibili fossili nei trasporti, nonché l’agricoltura intensiva con l’impiego di fertilizzanti e pesticidi, contribuiscono in maniera determinante alla produzione di inquinanti atmosferici. A questo si aggiungono le condizioni geografiche e meteorologiche della regione, che favoriscono il ristagno degli inquinanti.
Per far fronte al problema, le istituzioni locali e nazionali hanno già implementato diverse iniziative. Tra queste spiccano l’incentivazione dei veicoli elettrici e ibridi, l’introduzione di zone a traffico limitato (ZTL) più estese nelle città, il potenziamento del trasporto pubblico e l’adozione di tecniche agricole più sostenibili.
Inoltre, la recente approvazione di normative più stringenti sulle emissioni industriali e sulle biomasse ha segnato un passo importante verso la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Tuttavia, molti esperti sottolineano che per vedere risultati concreti è indispensabile un cambiamento culturale e sociale più ampio, che coinvolga cittadini, imprese e istituzioni in una visione condivisa di tutela ambientale.

La zona più inquinata d’Europa si trova in Italia, ma non è quella che tutti dicono: codice rosso per la salute - public.it








